Le leggende dell’aviazione rivivono al liceo

Foto e video all’Oberdan su D’Annunzio, Barone Rosso e de Banfield per “La Grande guerra in cielo” di Ludovico Armenio (Il Piccolo)

Gabriele D’Annunzio, Manfren Von Richtofen detto il Barone Rosso e Goffredo de Banfield, conosciuto come “l’Aquila di Trieste”. Sono i tre personaggi storici al centro de “La Grande guerra in cielo”, l’incontro sull’aviazione nella Prima guerra mondiale che si è tenuto ieri mattina al liceo Oberdan. La giornata è parte del progetto “La Grande guerra in cielo, in terra, in mare”, promosso dall’Associazione Radici&Futuro con il sostegno della Regione. Il percorso educativo coinvolge circa 330 studenti e una ventina di docenti italiani, austriaci e croati. È stato inserito nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio. A Trieste hanno partecipato il liceo Oberdan e l’Istituto comprensivo Divisione Julia in collaborazione con il Bundesgymnasium und Bundesrealgymnasium Kirchengasse di Graz. Durante la mattinata gli studenti l’hanno fatta da protagonisti presentando i propri lavori. Gli alunni dei tre istituti, infatti, si sono impegnati nella realizzazione di una serie di documenti audiovisivi. Foto, video ma anche fumetti per raccontare i tre personaggi che si sono distinti per le particolari imprese che hanno compiuto.

In particolare, tra gli episodi chiave evocati, c’è il volo su Vienna di D’Annunzio, approfondito dai giovani dell’Oberdan. La manifestazione si è conclusa con una riflessione sull’attualità dei temi posti dalla Grande Guerra, condotta dallo storico Stefano Pilotto del Mib e dal giornalista Mauro Manzin. Nella giornata di oggi, invece, i ragazzi sono coinvolti in un’uscita didattica itinerante. La prima è l’Aeroporto militare Pagliano e Gori di Aviano. Il gruppo si sposterà poi al Museo della Grande guerra di Gorizia e da qui a Redipuglia per fare visita al Sacrario dei centomila e al vicino Cimitero di Fogliano. Il progetto si concluderà a fine maggio, con la partecipazione delle classi al Festival ÈStoria di Gorizia. L’iniziativa ha trovato l’appoggio della professoressa Silvia Spreafico, docente di storia e filosofia all’Oberdan: «Per la classe è stata un’occasione per lavorare in modo diverso - commenta - e ho visto una voglia di mettersi in gioco che nelle lezioni tradizionali non viene fuori». Marianna Corsano, studentessa al quinto anno del liceo scientifico, racconta: «Devo dire che ci siamo divertiti tanto, soprattutto perché tutti hanno contribuito in base alle proprie competenze e c’era molta voglia di fare”. Per Anna Pinter, iscritta al Liceo di Graz, il progetto è un’occasione per «conoscere aspetti della storia che non si trattano nelle lezioni in classe». Della stessa idea la professoressa Manuela Sichic della Julia, che ha invitato i propri studenti a documentarsi con testimonianze dirette: «Ho chiesto ai ragazzi di fare delle piccole interviste ai propri nonni e bisnonni chiedendo informazioni sul barone de Banfield, abbiamo scoperto aneddoti e curiosità che sicuramente non si trovano nei manuali scolastici».

Ultima revisione il 10-11-2020